Un premio europeo all’opera di Walter Filiputti

Walter Filiputti - presidente FVG Via dei Sapori
Walter Filiputti – presidente FVG Via dei Sapori

Ha un’anima friulana il miglior libro europeo sul vino pubblicato nel 2016. L’enciclopedica e curatissima “Storia moderna del vino italiano” (Skira editore), a cura di Walter Filiputti, presidente del Consorzio FVG Via dei Sapori, ha vinto infatti il premio internazionale “The Gourmand awards”. Ma non è finita qua. La nomination permetterà all’editore Skira, che ha creduto prima e sostenuto poi il progetto, di concorrere all’Oscar per il miglior libro sul vino del mondo. Appuntamento dunque con la prestigiosa cerimonia a Yantai, in Cina, il 27 e 28 maggio.

«Non nascondo la mia grande soddisfazione perchè lo spirito del libro è raccontare la più bella storia socio-economica e dell’innovazione dell’agricoltura italiana, nonchè una delle più importanti della nostra economia – dice l’autore -, al pari del design, della moda e della cucina, alla quale è intimamente legata. Il fatto che il racconto del rinascimento del vino possa, grazie al premio, avere una maggiore diffusione sia in Italia sia all’estero, è motivo d’immensa gioia».

«La storia moderna del vino italiano – spiega Filiputti nell’introduzione -, che prende forma tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta, rappresenta la più bella pagina mai scritta dalla nostra agricoltura. Ha dato vita alla più importante rivoluzione agraria dei tempi moderni, trasformando, in pochi anni, dei poveri contadini in imprenditori le cui bottiglie sono oggi presenti in tutto il mondo. Contadino era un termine spregiativo e a volte usato in maniera offensiva. Fino agli anni Settanta era molto difficile, per un ragazzo contadino della campagna friulana, ad esempio, sposarsi fuori dal suo status sociale. Erano molto più considerati gli operai. Ora, invece, quella parola è stata a tal punto rivalutata da essere esibita quasi fosse un privilegio. E se il linguaggio riflette i cambiamenti, possiamo dire che questi sono stati messi in atto da quei contadini che poi Veronelli avrebbe definito vignaioli. Ciò che ci ha portati a realizzare il lavoro è stato osservare come il comparto vitivinicolo sia stato capace di creare modelli nuovi in ogni settore della filiera. Epocale fu poi la capacità di sapersi innovare, altra gemma la conquista dei mercati internazionali, in particolare di quello americano».

E Filiputti racconta con passione, scrupolo e un’infinità di notizie, questa storia di lavoro e creatività tutta italiana della quale andare orgogliosi.